Il monastero è il luogo dove veniamo per imparare a vivere i comandamenti di Cristo, a fare la volontà di Dio.
Un monastero è idealmente costruito a immagine della Santissima Trinità, dove ognuno è chiamato a superare i limiti del suo ego, per rivelare insieme l'unità per cui Cristo ha pregato nel Getsemani.
Il monastero è la famiglia riunita da Dio, nella quale, attraverso lo sforzo di amarsi e pregare gli uni per gli altri, si può ascendere a un amore perfetto per tutti gli uomini e a una preghiera per il mondo intero.
Il monastero è un esercito dove si deve essere costantemente preparati ad affrontare il peccato e a servire Dio.
Il monastero in onore della Grande Martire Santa Granduchessa Elisabetta è stato fondato nel 1999. Il monastero vive e viene costruito sotto la guida del Arciprete Andrea Lemeshonok e della badessa Eufrosina (Laptik). La granduchessa Elisabetta Feodorovna, la martire che fondò il Monastero della Misericordia di Marta e Maria a Mosca, l'archimandrita Sofronia (Sakharov), San Silvano del Monte Athos, l'arciprete Nikolay Guryanov sono i punti di riferimento della vita spirituale del monastero. Attualmente più di 130 monache nel monastero.
Venire al monastero è una scelta consapevole per ogni sorella. Prendono i voti monastici per riconoscere i loro peccati, pentirsi di essi e dedicare la loro vita a servire Dio.
Come ha scritto padre Ioann (Krestyankin), i monaci di oggi non dovrebbero vivere in isolamento quando così tante persone hanno bisogno del loro aiuto per rafforzare il loro spirito. Il monastero di Santa Elisabetta è cresciuto in mezzo agli ospedali con un gran numero di pazienti bisognosi di amore e di cure. Non possiamo immaginarci isolati dal popolo. Nel servizio agli altri, riceviamo anche la grazia di Dio.
Il nostro ministero sociale è un'espressione del nostro amore e della nostra compassione per il prossimo. Nelle nostre opere, ci viene in mente un vecchio detto: "Non preoccuparti di una tempesta ruggente, ma di una lacrima di una persona in difficoltà". Ci concentriamo su bambini con bisogni speciali e adulti con disabilità mentali che hanno bisogno di cure e attenzioni costanti; pazienti ricoverati, alcolisti e tossicodipendenti e le loro famiglie, i senzatetti e i vulnerabili.
La vita di una suora è l'obbedienza. L'obbedienza significa la rinuncia volontaria al proprio orgoglio - un sacrificio che una suora porta all'altare di Dio. Si basa sulla fiducia in un'altra sorella, la badessa e il padre spirituale. Non è una disciplina rigida, ma piuttosto un desiderio di conformarsi alla volontà di Dio in tutti gli aspetti della vita.
Ogni sorella avrà i suoi momenti di difficoltà. Le nostre riunioni monastiche settimanali sono una grande fonte di aiuto e incoraggiamento per tutti. Creano un senso di comunità e di unità d'intenti, da cui nasce la salvezza. Per noi è come riunirci intorno al Calice.
Le sorelle hanno lasciato le loro case, parenti, ricchezze materiali e onori. Hanno invece acquisito l'amore di Dio come unico scopo della vita monastica. Tagliando la propria volontà e lottando contro le proteste peccaminose e la depressione, le suore subiscono dei cambiamenti fino a quando finalmente nasce una nuova personalità, una discepola di Cristo, una suora.
