Quando la Grazia tocca una persona, ed essa capisce che c'è stato un incontro con Dio, è impossibile esprimere a parole ciò che accade nell'anima. Questo evento supera tutti i sentimenti umani su questa terra.
Nella Chiesa, attraverso la Parola, attraverso un'icona, attraverso la Divina Liturgia, attraverso il canto, il Signore ci dà l'opportunità di essere introdotti alla Nuova Vita Eterna. Tutto ciò che ascoltiamo e partecipiamo in chiesa è un incontro con Dio. La Comunione è l'incontro con Dio: ecco il Corpo, ecco il Sangue. Ricevi!
Dio è venuto, ma credo di non essere pronto per questo incontro... Certamente aprirò la bocca, metterò le mani sul petto, bacerò il bordo del Calice - riceverò i Santi Misteri, ma non sono pronto a morire per Cristo. Non sono pronto a rinunciare al peccato, non sono pronto a cambiare la mia vita e non sono pronto a lasciare questo mondo e vivere con valori diversi. Non sono pronto. Non so quando sarò pronto e se sarò pronto mai, ma il fatto che veniamo a Dio, riceviamo la Santa Comunione, andiamo alla chiesa, ci dà speranza.
È una garanzia di vittoria per noi, è la speranza che ad un certo punto dirò "no" al peccato e mi pentirò. E importante non solo dire no al peccato, ma cambiare.
Quando il nostro cristianesimo è solo esteriore, ci calmiamo: troviamo qualche buona parola, una parola intelligente, una parola saggia di qualche prete, e ci sostiene, ed è molto importante per noi, ma non abbastanza. Ci deve essere una parola che arrivi nel nostro cuore, ci deve essere un tale incontro, dopo il quale non potremo peccare, perché sarà impossibile. La nostra coscienza e la visione della nostra vita e del mondo devono cambiare totalmente. È già a livello dello Spirito, non dell’anima. Il livello del anima quando prestiamo più attenzione a come hanno cantato oggi nella chiesa, cosa il sacerdote ha detto splendidamente...Questo è molto buono, molto buono. Ma non è sufficiente! Ci deve essere un risultato.
Un uomo è venuto in un monastero, è già aveva fatto la scelta. Ma lui comincia a esitare... Un’altro uomo ha una famiglia, e non è ancora sicuro. Perché la gente ora preferisce vivere nel matrimonio civile? Si può dire che questo è un desiderio di non rispondere di nulla, di non essere obbligato a nulla. Ma allo stesso tempo il fatto è che la persona non crede di poter amare una persona per tutta la vita. Incredulità nella propria forza interiore, incredulità nel fatto che sia possibile dare la propria vita fino alla fine ad un altro, pensieri "forse non è mia, forse ci sarà ancora qualcosa di meglio", "e se succede qualcosa - qualche vento soffierà e se ne andrà" - questa è quell'incostanza, quel dubbio, quell'esitazione in cui si trova l'uomo peccatore, che non ha un appoggio, che non ha una pietra di fede su cui costruire la sua vita. Sulla sabbia l'edificio crolla...
Dio ci sta preparando per l’incontro con Lui. Per molti questo incontro può accadere nell'ultimo momento della vita. Purtroppo vediamo che quando la persona, che non ha conosciuto Dio, muore, nel momento in cui si apre la visione della vita spirituale comincia a vedere non Dio, ma i demoni. Gli occhi di una persona si allargano, guarda da qualche parte, ha paura, non sa cosa aspettarsi, perché non ha esperienza dell’incontro con Dio. Ed è terribile. Questa è la fine della vita che può portare alla paura eterna. Com'è diverso, quando muore una persona che ha vissuto una vita di fede! Anche lui vede qualcosa, ma c'è luce, speranza nei suoi occhi. Una persona non ha paura, si fida di Dio, non ha panico, perché ha lottato per questo per tutta la vita. E finalmente avvienne l'incontro - l'inizio della vita nuova, la vita eterna... Quando ne diventi testimone, ti senti parte del Mistero della Vita Eterna.
Arciprete Andrea Lemeshonok