La nostra salita al Golgota e il trionfo della Risurrezione

18. aprile 2022

domenica delle palme

Per gli ortodossi, i prossimi giorni sono diversi da tutti gli altri. Gioia e tragedia vanno di pari passo. Le grida "Osanna" e "Crocifiggilo" sono quasi indistinguibili.

Il giubilo è ovunque. In tutta la città la gente agita rami di palma e stende i mantelli. Cristo sta camminando davanti alla folla estatica verso la sua morte imminente. Oggi hanno in mano rami di palma, ma domani queste stesse persone raccoglieranno pietre per scagliarle contro di lui nella loro ira. I loro sorrisi spariranno. I loro occhi brilleranno di rabbia e il sangue salirà ai loro volti.

Egli predicava loro il Regno dei Cieli; essi erano più interessati alle loro faccende mondane. Proclamò il Suo Amore Divino e lo proiettò loro. Loro lo calpestarono senza rimorso. Gesù disse: "È giunta l'ora che il Figlio dell'Uomo sia glorificato". Ma Egli non avrà la sua gloria attraverso il lustro della fama politica. L’avrà attraverso la Sua morte.

La festa di oggi è ardua e tragica. Precede la Settimana Santa, la più drammatica dell'anno ecclesiastico. Usciamo per glorificare il Signore, e tutto quello che vuole che facciamo è stare accanto a Lui e non andarcene. Vuole che restiamo accanto alla croce e non cerchiamo rifugio nell’agio della vita mondana.

Eppure non ci reclama l’amore. Spera che risponderemo a quello Suo in libertà e ispirazione. L'amore non esiste senza libertà; è sempre una dinamica bidirezionale.

La nostra vita nell'eternità dipende dal nostro duro lavoro, dalla nostra disponibilità al sacrificio e dall'amore pieno e sincero per Dio e per il nostro prossimo. Quando l'egoismo e l'auto-ammirazione riempiono i nostri cuori, cosa può essere di più tragico? Il digiuno dovrebbe aiutarci ad aprirci agli altri e a prepararci alla vita eterna.

Una volta un discepolo chiese al suo padre spirituale: "Come posso sapere che sono vivo e non sono morto?"

L'anziano rispose: "Sei vivo se non hai sepolto il tuo cuore nella vanità, nell'indifferenza, nella disperazione o nella noia e se puoi ancora piangere e provare emozioni. Sai che non sei morto quando guardi le stelle e leggi nel loro disegno la parola "amore", la più preziosa nella nostra vita".

Ogni giorno della Settimana Santa è come un passo nella nostra ascesa spirituale. Non possiamo sottrarci alla croce, non possiamo aggirare il nostro Golgota. Ma la Resurrezione sarà il premio, di cui siamo certi e fiduciosi.

Fonte: Optina.ru

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