La commemorazione dell'icona della Santissima Theotokos "Gioia inattesa" ci ricorda la misericordia e la bontà indicibili della Madre di Dio. La sua benevolenza è indescrivibile. La sua comprensione della situazione dei suoi figli perduti stupisce uomini e angeli.
Nella sua opera letteraria "Vello bagnato dalla rugiada" (1683), il santo Demetrio di Rostov presenta il racconto di un peccatore inveteratoche però venerava devotamente la Santa Theotokos.
"Ogni giorno, il peccatore pregava davanti all'icona della Beata Vergine, ripetendole il saluto dell'Arcangelo: "Rallegrati, oh Vergine piena di grazia!", ma poi se ne andava a peccare. Una volta, voltandosi verso la santa immagine, vide con timore la Santa Vergine in piedi insieme al Suo Divin Figlio sul cui corpo risaltavano le piaghe. Il peccatore cadde in ginocchio e gridò: "Oh Madre! Chi ha fatto ciò?”La Theotokos rispose dolcemente: "Tu e gli altri peccatori. Tante, tante volte crocifiggete mio Figlio con i vostri peccati".
Il peccatore tremando implorò il perdono. Il Signore rimase in silenzio. Angosciata, quest’anima umana aspettava il Suo giusto giudizio e, contro ogni attesa, udì finalmente: "I suoi peccati grazie a te sono ora perdonati, Madre mia". La Vergine purissima aveva pregato Suo figlio di salvare il peccatore pentito, ed Egli loaveva salvato. Il peccatore premette le labbra contro le piaghe e pose fine alle sue iniquità, imprimendo nella propria memoria la consapevolezza che i peccati dell’uomo provocano le ferite di Cristo.
Nel XVIII secolo, questo racconto ispirò un anonimo iconografo a rappresentarlo in un'icona che fu in seguito chiamata "Gioia inattesa". Essa è una combinazione di cose impossibili: un peccatore devoto, la sua gioia inattesa e un episodio triste e dolorosamente familiare della vita quotidiana. Dov’è e di chi è questa gioia?
“Stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Matteo 7, 14). Tant’è che il Signore e tutti i santi si rallegrano immensamente per ogni anima che si salva dal torrente del peccato che la trascina nell’abisso. È la gioia di accogliere una creatura di Dio rinata per l'eternità nelle lacrime del pentimento. Perché il Signore ha detto: “Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione”(Luca 15,7). È anche la gioia del peccatore che ha compiuto il duro lavoro del pentimento, ha versato lacrime, si è convertito e ha scoperto l'amore di Dio.
Indicibile è la nostra colpa davanti al Dio giusto, ma Egli non ci chiede di riscattarla, ma solo di pentirci. Il pentimento è alla nostra portata e la ricompensa dell'Onnipotente è suprema. Il Santo Reverendo Ambrogio di Optina osserva: "I peccati sono come le noci. Rompere il guscio è facile, ma è più difficile estrarre il nocciolo". Non è un'impresa da poco passare dal male al bene, e così il peccatore di questa icona del XVIII secolo ci dà un esempio di coraggio nello sfidare la nostra natura umana decaduta. Con l'amore di Dio e della Santa Theotokos nel cuore, egli ottenne una gloriosa vittoria sul suo vecchio ego. Rallegrandocidella sua spettacolare trasformazione, possiamo anche noi sperimentare la gioia inaspettata del trionfo dell'amore di Dio sul nostro ego peccatore.
Immagini della Santa Theotokos "Gioia inattesa" si trovano in molte chiese ortodosse russe. I credenti pregano davanti ad esse, chiedendo a Dio di dar lorola forza, l’aiuto, la speranza, la consolazione e una fede incrollabile.