Lo spettro della nostra vita interiore è molto ampio. Possiamo trasformarci in una persona completamente incredula, persa in questo mondo, o possiamo essere in un tale stato spirituale che sembra che abbiamo un piede nel Regno dei Cieli. Purtroppo a volte perdiamo quello che Dio ci ha dato, quella prima Grazia, che abbiamo sentito e che ci ha portato ad un'altra strada in questo mondo. Poi ci confondiamo, cominciamo a perdersi tra tre pini, cercando una via d'uscita. E a volte sembra che il problema sia da qualche parte fuori di noi, che le circostanze siano così come sono. Ma in realtà è molto importante che guardiamo dentro il nostro cuore, che cerchiamo un incontro con Dio. Se questo incontro avviene di nuovo, e sentiamo la Sua vicinanza, allora tutti i nostri problemi esterni appariranno in una luce diversa. Forse non si risolveranno nel modo in cui vorremmo oggi, e ci causeranno un certo disagio, ma non diventeranno così difficili da impedirci di vivere. Vedremo che la vita è dentro di noi. Quindi cominciamo a cercare Dio. Ogni nostro servizio religioso, ogni preghiera, ogni partecipazione ai sacramenti ci dà l'opportunità di farlo. Forse oggi il miracolo della resurrezione non è accaduto a noi, e siamo ancora in sonno, ma forse domani o qualche tempo dopo questo miracolo accadrà nelle nostre anime. E ora dobbiamo vivere nell'attesa di questo miracolo. Anche questa stessa aspettativa cambia molto.
Sai, come sembra, le gemme appaiono sugli alberi non in primavera, ma in autunno, quasi nel tempo in cui cadono le ultime foglie. Durante questo periodo, sono molto deboli, ma hanno già la vita dentro. Stanno aspettando che l'aria si scaldi al sole e che fioriscano. La nostra anima è come un ramoscello rigido e congelato. Ma anch'essa può fiorire e dare frutti. Dobbiamo solo aspettare il sole dell'amore di Dio, non disperare, non perdere la fede, rimanere nella chiesa. E quando il sole verrà (e verrà sicuramente), faremo il bel bouquet. Quindi speriamo che il Signore tocchi ognuno di noi.
Padre Sergio Nezhbort
