In questi tempi di rapidi cambiamenti, i nostri valori sono in continuo mutamento ed anche le domande più elementari possono creare confusione. Ad esempio, i genitori e gli educatori si confrontano spesso con questa domanda dei loro figli: "Perché studio? Perché lavoro su questi libri di testo, risolvendo problemi e scrivendo saggi? Qual è il significato di tutto ciò ?". Per rispondere ai loro dubbi, vengono sottolineati i vantaggi di una buona istruzione come prospettiva di crescita professionale, di avanzamento personale e di ricchezza. Tuttavia, proprio quando si pensa di aver convinto nostro figlio, egli risponde con una contro-argomentazione apparentemente inconfutabile: "Ma io conosco persone che non hanno mai frequentato l'università, ma sono più felici, più ricche e stanno meglio di quelle che l'hanno frequentata!".
Nella prima settimana di giugno si commemora Sant'Eufrosina di Polotsk, santa ortodossa e illuminatrice. È vissuta più di otto secoli fa, ma la sua vita può arricchire il nostro pensiero con numerose idee sul valore dell'educazione in una prospettiva cristiana.
Era una delle persone più istruite del suo tempo. Leggeva le opere dei Padri della Chiesa in greco e in latino e conosceva bene gli scritti dei filosofi e degli studiosi bizantini. Era di nobile lignaggio, intelligente e di bell’aspetto. Avrebbe potuto aspettarsi che decine di reali di tutto il mondo facessero la fila alla sua porta per chiedere la sua mano. Ma, alla fortuna di uno dei reali, preferì la vita di sposa di Cristo.
Secondo i modelli odierni, la sua scelta appare ben diversa da quella di una donna di successo. Ma il suo esempio ci mette in guardia dal considerare il successo a partire dalle sue manifestazioni esteriori. Ci insegna a pensare a lungo termine e a non aspettarci dalle nostre scelte risultati immediati.
Sant'Eufrosina aveva solo dodici anni quando si presentò alla madre superiora del monastero di Polotsk per chiederle di essere tonsurata monaca. In un primo momento, l'Igumena rifiutò. Temeva che Eufrosina fosse troppo giovane e prevedeva l'ira del padre. Ma Eufrosina la convinse della serietà della sua decisione. Disse: "In questo mondo, tutte le cose visibili sono belle e piacevoli agli occhi, ma appassiranno inevitabilmente come i fiori e svaniranno come i sogni. Le cose eterne invece rimarranno. Vi prego di ripensarci, per rispetto al Signore padrone di tutte le cose, e di lasciarmi trascorrere il resto della mia vita in comunione con gli angeli". Quante persone istruite di oggi ragionerebbero con la stessa profondità e maturità di questa dodicenne? L'istruzione ci insegna la saggezza e ci aiuta a capire lo scopo della nostra vita.
Per Eufrosina, lo scopo dell'istruzione era superiore alla saggezza. Era quello di servire meglio Dio e il prossimo. Da monaca tonsurata, copiava libri e distribuiva i suoi guadagni ai poveri. Fondò due monasteri che divennero centri di alfabetizzazione, di arte e illuminazione religiosa per le terre vicine ed anche lontane. In qualità di Igumena, ordinò una serie di pitture murali per la chiesa con le rappresentazioni degli episodi biblici più conosciuti. In questo modo, contribuì alla diffusione della fede in Cristo quando le influenze pagane erano ancora forti. Divenne una figura di spicco nella storia della Chiesa ed anche nella storia secolare della Bielorussia e della Russia.
Sant'Eufrosina trascorse la sua vita nel digiuno, nella preghiera e nel lavoro incessante. Con il suo esempio, ha mostrato come l'educazione ci aiuti a comprendere la provvidenza di Dio per noi stessi e per il mondo, ad apprezzare la sua saggezza e il suo amore e ad imparare a riporre la nostra fiducia in Lui. Sant'Eufrosina è una santa molto amata dal monastero di Santa Elisabetta. È l'angelo custode della nostra Igumena, Madre Eufrosina, e la patrona della scuola "Ichthys" che ha sede nel monastero.
Preghiamo perché i nostri studenti assumano lo stesso atteggiamento nei confronti dell'apprendimento e siano assetati di conoscenza come lo era lei. Speriamo che apprezzino la bellezza della creazione di Dio e la saggezza della sua provvidenza e che vedano il mondo come il suo tempio.