Stare in silenzio davanti a Dio

3. settembre 2021

stare in silenzio davanti a Dio

Il Regno di Dio è dentro di noi, non abbiamo bisogno di volare da qualche parte lontano per trovare la connessione con Dio. Dovremmo tornare a casa, a noi stessi, entrare nel nostro cuore, questa "gabbia", chiuderla e stare lì da soli con Dio (Mt 6,6). Perciò non preghiamo emotivamente come in altre confessioni cristiane, dove le persone mettono le loro emozioni e sentimenti nella preghiera. Sembra che venga dal cuore, ma un ortodosso prega in un altro modo, costruisce il suo rapporto con Dio in un altro modo: sono più nascosti all'occhio esterno, sono interni, segreti. Una comprensione sobria di questo è molto importante, altrimenti possiamo scambiare i nostri sentimenti ed emozioni per uno stato di Grazia Divina.

Impariamo a stare in silenzio davanti a Dio, impariamo a controllare i nostri pensieri e sentimenti, e impariamo che le parole che leggiamo o ascoltiamo nella chiesa non volano via, ma ritornano a noi, che devono stare dentro, nel nostro cuore.

Forse la persona non dice nulla ad alta voce, ma dentro di sé ha una preghiera, vive alla presenza di Dio, la sua anima è in condizioni di pace e tenerezza e vede Dio in tutto e in tutti. È il dono di Dio, ma non gli sforzi e le esperienze umane. Cosa dobbiamo fare in questo stato? Rimanere in silenzio. Essere solo con Dio, sentire la presenza di Dio dentro di noi. È la scintilla divina che ci riscalderà per un mese o anche per un anno. È quell'unità di una persona con Dio, che porta al Regno di Dio.

Arciprete Andrea Lemesconok

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